Il commissario Vivian Reding ha parlato dell'importanza dei dati personali e dei possibili problemi legati all'uso del social networking. Ma non solo
"Volete che internet si trasformi in una giungla? Questo potrebbe avvenire se non possiamo controllare l'uso delle nostre informazioni personali online". Apre così Viviane Reding, commissario europeo per la società dell'informazione, il video messaggio che ha pubblicato in questi giorni sul suo sito mettendo in guardia sulla problematica e il valore della privacy facendo anche particolare riferimento all'uso dei social network (tra i quali il più popolare è oggi Facebook), della pubblicità comportamentale e dei chip intelligenti RFID. La Reding afferma che le informazioni personali stanno sempre più diventando la nuova 'moneta' affermando che i cittadini europei devono avere il diritto di sapere come queste vengono utilizzate.
"Il social networking ha un grosso potenziale per una nuova forma di comunicazione e per legare insieme le persone, non importa da dove si trovino. Tuttavia ogni social networker è veramente consapevole che tecnicamente tutte le immagini e informazioni caricate sui profili di social networking possono essere accessibili e usate da chiunque sul web?", si chiede la Reding che auspica che almeno i profili dei minori siano tutelati in tal senso e resi non disponibili ai motori di ricerca.
Per quanto riguarda la pubblicità comportamentale (o behavioural advertising), che prevede il tracciamento delle azioni di un utente su internet per poi sottoporgli il messaggio più in linea con esse, la Reding afferma che le leggi europee sono chiare: "le informazioni di una persona possono essere utilizzate solo previo consenso". Da notare che in questi giorni il governo britannico è stato accusato proprio dalla Commissione Europea di non aver protetto sufficientemente la privacy dei cittadini per quanto riguarda l'uso di una tecnologia di questo tipo fornita dalla società Phorm.
Infine per quanto riguarda i chip RFID, il commissario europeo ritiene che nessuno dovrebbe avere indosso un chip senza essere informato precisamente su per cosa esso viene utilizzato, con la possibilità di rimuoverlo o spegnerlo in qualsiasi momento: "L'internet delle cose funzionerà solo se accettata dalla gente", ha spiegato Reding. E le inizative della Commissione non si faranno attendere.
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